VAL DI FIEMME E NON SOLO, ESCURSIONI E PANORAMI MOZZAFIATO
Oltre alle ben note vette, c’è anche un altro lato della Valle di Fiemme tutto da scoprire, ovvero quello fluviale e lacustre.
I percorsi di trekking lungo l’Avisio permettono di rilassarsi cullati dallo sciabordio delle acque che si infrangono sui dossi e l’estate, con le sue giornate calde e lunghe, è la stagione ideale per intraprendere queste escursioni. Imperdibile per i più temerari l’attività di rafting che vi farà vivere un’esperienza all’insegna del divertimento e dell’avventura scendendo il fiume a bordo di un gommone accompagnati da una guida esperta.
Degni di nota sono sicuramente i Laghi di Bombasèl: l’escursione parte dalla cima Paion che si raggiunge agevolmente tramite gli impianti di risalita dell’Alpe Cermis raggiungibile a sua volta anche a piedi partendo dal nostro hotel. Dopo circa quarantacinque minuti di marcia, si apre uno scenario maestoso con specchi d’acqua in cui si riflettono le cime più famose delle Dolomiti. Una pausa per un pranzo al sacco è d’obbligo. Il Lago Lagorai, invece, è il più vasto della Val di Fiemme e si trova ad un’altitudine di 1871 m. Da località “le Mandre” dove è possibile parcheggiare, si prosegue a piedi seguendo il percorso dedicato. All’improvviso, dopo un’oretta di cammino, si spalanca uno scorcio sulla cascata che sgorga dal Lago Lagorai . Costeggiando il Lago lungo la riva destra si può profittare di una fermata all’omonima Malga.
Ultimo ma non per importanza il Lago di Carezza, situato a circa 30 chilometri da Cavalese. Una leggenda racconta che una meravigliosa sirenetta viveva nelle profondità del lago, della quale si innamorò il mago Masarè. Per conquistare il suo amore, la strega Lanwerda consigliò al mago di travestirsi da venditore di gioielli e di creare con questi un arcobaleno dal Catinaccio fino al Latemar. Al mago piacque l’idea e fece sì che l’arcobaleno splendesse nei suoi magnifici colori. Ma dimenticò di travestirsi. La sirenetta quindi lo vide e da quel momento in poi si nascose per sempre nel lago e non si fece più vedere. Il mago era così infuriato che buttò i gioielli e pezzi dell’arcobaleno nel lago. Questo lago alpino, forse il più limpido e cromaticamente variegato, grazie ai colori riflessi nella luce del sole viene chiamato anche “Lago dell’Arcobaleno”.
A fine giornata, sicuramente vi siete meritati un po’ di relax nell’area Wellness dell’Hotel Orso Grigio.